Maggio 6, 2024

Bullismo a scuola, è possibile da prevenire?

Bullismo a scuola, è possibile prevenire

Il bullismo è sempre esistito ma mai nessuno se ne era occupato a dovere. In tempi passati, non veniva dato il giusto sostegno a chi subiva atti del genere mentre ora, finalmente, è stata aperta una finestra su questi atteggiamenti prepotenti che sembrano aumentare sempre di più. Quindi, se non sai cosa fare se tuo figlio fa il bullo a scuola puoi prima di tutto assumere informazioni presso professionisti competenti che possano consigliarti nel migliore dei modi, anche per comprendere esattamente cosa spinge il ragazzo ad avere atteggiamenti non idonei nei confronti dei coetanei.

Cosa fare se tuo figlio fa il bullo a scuola?

Ammettere che il proprio figlio sia un bullo è devastante ma riconoscerlo è il primo passo per provare ad aiutare e quindi contrastare una condotta non impeccabile del ragazzo. Ma per parlare di bullismo, occorre sapere che cosa racchiude questo termine, onde evitare di allarmarsi e di creare situazioni che possano compromettere il rapporto con i figli. Pertanto, se si vive una circostanza enigmatica occorre, prima di procedere contro il ragazzo, chiedere indicazioni ad un professionista circa il metodo da seguire per affrontare e risolvere la situazione. Ad ogni modo, ci sono alcuni segnali che portano inequivocabilmente a classificare come bullo il bambino o il ragazzo che tendenzialmente manifesta atteggiamenti prepotenti mirati all’ottenimento di qualsiasi cosa desideri. Inoltre, un chiaro segno di questo comportamento da correggere viene manifestato quando manifesta strategie di domino su un suo coetaneo.

Il bullismo nell’ambiente scolastico

La competizione e le rivalità sfociano in maniera preponderante all’interno degli ambienti scolastici e da questi vengono trasportati all’esterno. La vittima di bullismo viene assoggettata e schernita dai suoi compagni i quali, in branco, tendono ad aggredirla e ad ostacolarla nella sua crescita scolastica ma anche psicologica. I caratteri che definiscono il bullismo possono essere espressi da tre pilatri: intenzionalità, sistematicità e asimmetria di potere. Quindi il comportamento che pone in essere il bullo oltre ad essere intenzionale e consapevole risulta reiterato nel tempo. La terza caratteristica, invece, rappresenta la differenza di potere tra la vittima e l’aggressore, questa può essere legata all’età, alla forza fisica o all’appartenenza ad un gruppo. Il bullismo viene praticato in diversi modi: indiretto, diretto, verbale o virtualmente. Il bullismo indiretto comporta l’isolamento della vittima la quale non viene attaccata direttamente dal bullo ma attraverso le loro amicizie comuni, attraverso critiche e pettegolezzi. Quello verbale, invece, si limita all’utilizzo della parola, quindi a minacce, offese e assoggettamenti pubblici. Il bullismo diretto è il più evidente in quanto lascia segni fisici sulla vittima che viene aggredita fisicamente dal bullo.

Differenze tra bullismo e cyberbullismo

Il cyberbullismo è una forma di aggressione che avviene nel contesto virtuale, quindi sui social, attraverso messaggi sms o chat watsapp, mail e altre piattaforme di intrattenimento. Solitamente la vittima viene localizzata nell’ambiente scolastico e i maltrattamenti, che prima rimanevano limitati all’interno delle mura di scuola, vengono reiterati anche all’esterno attraverso dispositivi tecnologici come smartphone, tablet e computer. Praticare bullismo sui social non significa “solo” deridere e assoggettare la vittima ma in esso viene fatto rientrare anche la condivisione di materiale multimediale non autorizzato dalla persona bullizzata. Per approfondire il tema legato al cyberbullismo è possibile consultare il documento redatto dalla professoressa Annalisa Guarini per il Ministero dell’Istruzione (https://www.istruzioneer.gov.it/wp-content/uploads/2018/10/Studi-e-documenti-21_4.pdf).

Il bullismo e i ruoli ricoperti da chi ne è coinvolto

Solitamente si pensa che il bullismo avvenga solo tra due persone: la vittima e il bullo, ma non è così. All’interno di questo rapporto vi rientrano altre figure, come l’aiutante del bullo il quale agisce di riflesso rispetto al bullo, assecondandolo e ubbidendogli; il sostenitore che incita alla violenza il bullo nei confronti della vittima. Infine, possiamo trovare il difensore della vittima che oltre a consolarla cerca di suggerirle la strategia da adottare per contrastare gli atteggiamenti del bullo e del suo branco. Se desideri avere ulteriori informazioni su cosa fare se tuo figlio fa il bullo a scuola dai uno sguardo a questo approfondimento della community blogger papà Super Papà e, fondamentale, confrontati con gli insegnanti di tuo figlio.