Maggio 6, 2024

Scrivere una lettera: consigli utili per non sbagliare

Scrivere una lettera: consigli utili per non sbagliare

Per quanto può sembrare un’operazione molto semplice, in fondo si tratta di mettere insieme “un po’ di parole”, scrivere una lettera è molto più complicato di quanto si possa pensare. La difficoltà emerge sia a coloro che devono inviare una mail che a tutti coloro che ancora amano scrivere a mano una lettera e spedirla tramite posta. Parliamo di due tipologie di comunicazioni differenti che richiedono accortezze specifiche, ma anche un’impostazione comune. Che è di quello di cui ci vogliamo occupare fornendo una serie di consigli pratici su come superare il “blocco del foglio bianco” e riuscire a completare una lettera.

Lettere personali e lettere formali

Quando bisogna scrivere una lettera bisogna distinguere tra le comunicazioni formali, quelle burocratiche, amministrative e di lavoro e quelle personali. In entrambi i casi c’è un mittente, un destinatario e un messaggio da esprimere, ma ci sono enormi differenze nello stile e anche nell’impostazione della lettera. Nelle lettere formali è importante essere essenziali e asciutti, andando dritti al sodo delle ragioni che hanno portato a redigere quella comunicazione. Nelle lettere personali, invece, quelle di auguri o congratulazioni, ma anche quelle per esprimere il proprio affetto verso una persona, ci si possono concedere molte più libertà. Sia in termini di lunghezza che di linguaggio.

I segreti per scrivere una lettera

Se dovessimo trovare la ricetta per una lettera perfetta, sia essa formale che personale, potremmo suddividerla in tre parti: introduzione, corpo e conclusione. Ognuna di queste parti, pur tra le differenze del caso, è essenziale in ogni tipo di lettera, sia essa digitale o cartacea. Analizzare le caratteristiche di ciascuna di queste parti può essere di grande aiuto per trovare le parole e riuscire a scrivere nel modo migliore la propria lettera.

Introduzione

Chi ben comincia è a metà dell’opera, recita un noto detto popolare, valido anche per quel che riguarda la scrittura di qualsiasi documento, lettere comprese. L’introduzione è fondamentale non solo perché dà inizio alla lettera, ma perché le dà forma, facendo capire a chi la legge qual è il contenuto di quella missiva. Inoltre può rivelarsi strategica, specie nelle lettere personali, per recuperarla nella conclusione, creando una sorta di circolo perfetto. Per introdurre una lettera formale ci si può orientare verso le formule standard di “Egregio dottor”, “Egregio signor”, ma potrebbe essere preferibile un normale “Salve”, che evita tanti formalismi eccessivi. Per le lettere personali un “Caro”, “Amico mio” o “Amore mio” sono sicuramente sempre perfetti. Successivamente si può decidere se andare dritti al sodo con un “le scrivo per spiegarle/dirle/ricordarle” o aggiungere una premessa. Questa può essere quella in grado di fare la differenza. Soprattutto nelle lettere personali può essere ottima per esporre un aneddoto o raccontare il motivo che vi ha spinto a scrivere quella lettera. In casi di black-out potete cavarvela esordendo con una citazione: di un libro, di un autore o di una canzone; internet offre tantissimi spunti in questo senso.

Corpo della lettera

Una volta sistemata l’introduzione il contenuto viene di conseguenza e ci si scoprirà come la “sindrome del foglio bianco” sia sparita o ampiamente superata. Nelle lettere formali si espongono i dati essenziali (date, numeri di documenti, importi, eccetera) spiegando la segnalazione che si sta inviando. Nelle lettere personali, invece, bisogna trovare il modo per dire ciò che si vuole dire. Ci si possono concedere parafrasi e giochi di parole, ma è bene non perdersi troppo e trovare la formula per comunicare il proprio messaggio. Che sia un semplice, ma sempre dolcissimo, “ti amo” o “ti voglio bene” o un’alternativa più articolata e descrittiva poco importa, l’importante è che ci sia!

Conclusione e firma

Bisogna poi concludere la lettera. Le missive formali prevedono generalmente i vari “colgo l’occasione per porgere distinti saluti” o un meno freddo “cordiali saluti”. Nel dubbio si può optare per “saluti” e aggiungere la propria firma. A proposito di firma le lettere personali possono utilizzare un timbro, magari di quelli in cera lacca con l’iniziale del proprio nome. Un tocco vintage di grande eleganza capace di dare quel valore aggiunto alla lettera, anche fosse la più semplice e mal scritta del mondo.